RICERCA SCIENTIFICA “MUSICA E CERVELLO”
La ricerca scientifica incentrata sulle correlazioni tra “Musica e Cervello” e “Musica e benessere” ha dimostrato che la pratica musicale infatti sviluppando ed attivando l’intelligenza emozionale può aiutare lo sviluppo dell’intelligenza ed essere un valido supporto nella musicoterapia, provocando risposte di tipo motorio: quei movimenti che ci portano a segnare il tempo col piede o con l’oscillazione delle spalle. Alcuni tipi di musica, invece, possono sollecitare risposte respiratorie o cardiovascolari: il respiro rallenta e il cuore decelera. Alcuni suoni interessano direttamente il nostro sistema nervoso, provocando reazioni emotive e così via ….. oltre al piacevole liberarsi delle endorfine, sono davvero molte le funzioni cerebrali che entrano in gioco quando il cervello umano elabora la musica.
Gli studi e le ricerche compiute all’Università della California e dall’Università di Berlino sul ruolo positivo che la musica classica ha per lo sviluppo dell’intelligenza, come anche sulla socievolezza, rappresentano una prova scientifica di ciò che anche precedentemente nella scuola italiana aveva convinto della necessità dell’istruzione musicale come materia d’obbligo. La nostra mente non è fatta a compartimenti stagni; i bambini imparano strutture e nessi logico consequenziali collegando anche la mente al corpo e trasferendo tutto questo ad altri ambiti cognitivi. Stabilire i rapporti, riconoscere regole, sapersi concentrare, dedurre logicamente, fare analisi a livello visivo manuale, sviluppare la creatività e la flessibilità del pensiero, sono fondamentali abilità che accrescono tutte le capacità intellettuali. Il linguaggio sonoro è il più forte strumento di educazione della sensibilità, la diversificazione armonica delle combinazioni dei suoni rappresenta una gamma di modi di sentire che preludono alla conoscenza interiore e alla formazione della coscienza. Ascoltare i grandi autori e fare musica in gruppo favorisce, secondo lo studio tedesco svolto dal ’92 al ’98 nelle scuole berlinesi, lo sviluppo dell’intelligenza emozionale che è fondamentale per i rapporti con gli altri e per l’equilibrio personale. Conoscere i propri sentimenti, le proprie capacità, come i propri limiti, sviluppare l’introspezione che aiuta a fare le scelte di vita, saper gestire i sentimenti in modo da evitare che la paura comprometta la qualità delle decisioni, sapersi motivare nonostante gli insuccessi precedenti e saper superare se stessi, esser capaci di sacrificarsi per raggiungere un obiettivo aiuta a crescere e insegna la collaborazione con gli altri, perché al primo posto c’è la preoccupazione di creare qualcosa. Da questa riflessione nasce l’impegno della Civica Scuola di Musica per la propedeutica musicale ai bambini che devono iniziare presto lo studio della musica. |
Ora attuale |
LA BANDA
La Banda ha dimostrato nella sua secolare vita di essere capace di mutare la sua struttura, il suo repertorio ed il suo organico con estrema eleganza senza mai perdere la sua identità di espressione culturale ed artistica popolare.
La Banda, in questi ultimi decenni, ha saputo creare una propria identità, staccandosi dal tradizionale ruolo di divulgatrice della musica seriosa in versione popolana, acquisendo un suo repertorio di musica originale grazie al lavoro di molti compositori, che hanno saputo scoprire le potenzialità e le varietà dei colori timbrici che un tale organico possiede.
La Banda sottolinea momenti di vita sociale dando ad ogni cerimonia un tocco artistico tramite la sua arte sonora, capace di creare enfatiche emozioni.
La Banda riveste nella nostra società un compito importante e fondamentale per la sensibilizzazione di alcuni valori di aggregazione, che tramite il linguaggio universale dei suoni vengono condivisi dai componenti senza distinzioni di casta, di cultura o di nazionalità.
La Banda sarà sempre il vessillo dell’arte popolare.
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L’importanza della MUSICA
La prima guida alla vita è il suono. Già nel ventre materno ascoltiamo e ci nutriamo del battito cardiaco di nostra madre. La scienza ha dimostrato che se la futura mamma suona uno strumento, questo influisce in modo positivo e determinante sullo sviluppo del sistema nervoso del nascituro. Quando un bambino ha in mano un oggetto, facilmente lo agita o lo butta in terra: in entrambi i casi è un suono che cerca. Chi è educato alla musica sarà un uomo educato ad ascoltare e a cercare con altri uomini un dialogo che supera ogni barriera sociale, culturale e linguistica. Suonare insieme, come succede in ogni orchestra, significa imparare a rispettare i tempi e le espressioni di chi ti sta intorno, significa regolare la propria voce perché sia armonica con quella degli altri e non prevarichi su tutte. La musica, come la matematica o la filosofia è esercizio di autodisciplina, di allenamento alla comprensione e quindi di tolleranza. La musica contribuisce a creare il patrimonio psicologico, culturale e sociale di ogni persona. Ecco perché la musica nell’educazione è un diritto fondamentale di ogni cittadino. |
Bambini in ‘ARMONIA’
Nel 1997 un gruppo di psicologi dell'università della California, a Irvine, avevano segnalato il ruolo positivo che la musica classica (Vivaldi, Bach, Beethoven, Mozart e così via) ha per lo sviluppo dell'intelligenza e come a 5 - 6 mesi di età si sia già ricettivi al ritmo, alla struttura e alle cadenze musicali. Raccomandavano, perciò, di coinvolgere presto i bambini in attività musicali. Oggi, dalla Germania, ci giungono i risultati di uno studio scientifico molto rigoroso, che mostra come una buona educazione musicale negli anni delle elementari renda i bambini non soltanto più intelligenti, ma anche più socievoli e collaborativi. "I bambini che studiano e fanno musica - spiega il pedagogista musicale Hans Bastian, responsabile della ricerca - riescono a concentrarsi meglio dei bambini che non suonano alcun strumento; hanno una resa superiore in matematica, in geometria e in lingua, nonostante siano più impegnati degli altri alunni in termini di tempo, poiché devono fare esercizio e suonare in gruppo". Lo studio tedesco ha coinvolto, dal 1992 al 1998, le scuole berlinesi ad indirizzo musicale (con due ore di musica consecutive, dove si impara a suonare uno strumento e si fa musica in gruppo) e due scuole con la tradizionale lezione di musica della durata di un'ora. Nei sei anni della ricerca sono stati raccolti e analizzati statisticamente oltre un milione di dati su un totale di 170 alunni tra i 6 e i 12 anni. I risultati dello studio sono tutti a favore di un'educazione musicale di qualità: con "spazi gioco" musicali, insegnanti veramente competenti, musica di buon livello e via via più complessa.
Bisogna far sì che la musica sia uno degli elementi fondamentali dell'educazione scolastica sin da bambini anche perché la musica ci insegna a convivere: in un'orchestra o in un coro i musicisti e i cantanti convivono artisticamente insieme suonando o cantando parti diverse per ottenere un bene supremo uguale per tutti, il risultato di un'esecuzione. Lo si può considerare, quindi, un esempio fondamentale per vivere bene in società.
Effetto Transfert La nostra mente non è fatta a compartimenti stagni; ciò che i bambini imparano conoscendo la musica e facendola si trasferisce ad altri ambiti cognitivi. Già sugli alunni di 6 e 7 anni si sono notati progressi, ma dopo quattro anni di educazione musicale sia quelli meno dotati, avevano prestazioni superiori agli alunni delle scuole tradizionali in una serie di abilità, ossia: stabilire rapporti, riconoscere regole, concentrarsi, fare ragionamenti logici, fare analisi a livello visivo - manuale, sviluppare la creatività e la flessibilità del pensiero. Tutte doti che si "riversano" in altri settori, coinvolgendo vari aspetti della personalità del bambino.
Intelligenza Emozionale Anche se l'educazione musicale non è una panacea universale e le abilità generali che si apprendono studiando musica possono svilupparsi anche in altri modi, i risultati dello studio berlinese indicano che accostarsi ai grandi autori e fare musica in gruppo favorisce lo sviluppo dell'intelligenza, in particolare di quella "emozionale", che è fondamentale per i rapporti umani, di lavoro e per l'equilibrio personale. Questo aspetto dell'intelligenza nasce da più doti che in qualche modo sono in rapporto con la musica (anche se non solo con essa): conoscere i propri sentimenti e le proprie capacità, sviluppare l'introspezione (il che aiuta a fare le scelte della vita); saper gestire i propri sentimenti in modo da evitare che paure di qualsiasi genere compromettano la qualità delle decisioni; sapersi motivare nonostante gli insuccessi precedenti; essere capaci di qualche rinuncia in vista di un obiettivo; saper collaborare con gli altri evitando lamentele inutili.
Spirito Collaborativo Indicativi sono stati anche i risultati dei test sociali. I bambini delle scuole musicali sono più collaborativi di quelli delle scuole tradizionali ed il numero degli alunni marginali oppure "esclusi" è nettamente inferiore. Anche le violenze tra bambini sono minori e non è difficile comprenderne il motivo: "facendo musica attivamente si può imparare a relativizzare la propria posizione, a darsi davvero da fare per un buon risultato del lavoro di gruppo - spiega Hans Bastian, autore della ricerca - "Al primo posto c'è la preoccupazione di creare qualcosa insieme, d'imparare l'uno dall'altro, di andare l'uno verso l'altro, di essere li l'uno per l'altro, "aggiunge l'esperto. Tra le varie ricadute positive del fare musica insieme è stato notato una riduzione del botulismo che, com'è noto, si sviluppa più facilmente quando vengono a mancare punti di riferimento, interessi, concentrazione, sensibilità. |
Il concetto di KODALY sulla MUSICA (il materiale che troverete sotto è protetto da copyright Assoc. Italiana Kodaly www.aikem.it )
Zoltán Kodály (1882-1967) non fu solo uno dei maggiori compositori ungheresi del Novecento, ma anche un intellettuale profondamente coinvolto dalle problematiche del proprio paese. Ricoprì per tutta la vita un triplice ruolo. Oltre che compositore, fu, insieme all'amico e collega Béla Bartók, uno studioso della musica tradizionale ungherese. Attraverso un decennale lavoro di ricerca sul campo riscoprì il tesoro popolare del proprio paese e riuscì a diffonderlo, facendolo apprezzare e utilizzandolo come base dell'insegnamento musicale. Kodály fu inoltre un fondamentale pedagogo e riuscì a rivoluzionare, in certi casi creandola ex-novo, l'istruzione musicale nazionale a tutti i livelli, dall'asilo all'università, sviluppando un sistema educativo compiutamente strutturato, ancor oggi apprezzato in tutto il mondo. Con l'intenzione di rinnovare l'educazione musicale egli scrisse brani corali, contributi a stampa ed esercizi di alto livello artistico, tenne lezioni, allevò schiere di validi docenti, mantenendo sempre stretti contatti con gli insegnanti e con le istituzioni scolastiche. E' appropriato parlare di concetto e non di metodo Kodály, perché egli non scrisse mai un trattato di pedagogia musicale. Gli esercizi composti a scopo educativo e le relative prefazioni, nonché gli articoli e i testi di conferenze inerenti a problematiche di didattica, consentono però di comprendere l'essenza della filosofia kodályana: la musica doveva svolgere un ruolo prioritario nella società e nella vita dell'uomo e doveva essere insegnata seguendo alcuni essenziali principi pedagogici. I punti fondamentali del Concetto Kodály riguardano: 1. La rilevanza della musica nella formazione generale dell'uomo. 2. La scelta del materiale musicale da utilizzare nell'insegnamento. 3. L'importanza del canto corale. 4. La necessità di un'educazione musicale pubblica e attiva ad ogni livello dell'istruzione scolastica. 5. Le modalità di realizzazione del processo di insegnamento. 6. Il ricorso ad una serie di mezzi didattici specifici.
1. La musica è fondamentale nella formazione generale dell'uomo poiché stimola l'intelletto sviluppando maggiore recettività verso le altre materie. E' il nutrimento insostituibile che rende l'uomo completo. L'importanza della musica nell'educazione e nella cultura è determinata dal fatto che essa non è solo arte, ma anche semiotica. Come il linguaggio e la matematica, la musica fornisce infatti un sistema di segni che servono ad esprimere e a capire noi stessi. Grazie a questo sistema di segni impariamo a comunicare in modo efficace e a vivere meglio la collettività. Se si vuole una comunità formata da esseri umani completi, la musica deve quindi essere un bene comune, deve essere accessibile a tutti, non può essere elitaria e rimanere relegata in una torre d'avorio. L'educazione musicale deve iniziare molto presto (nove mesi prima della nascita di un bambino, secondo Kodály), perché il gusto e le abilità sono maggiormente influenzabili in età infantile: nei primi anni si possono creare "impressioni che dureranno tutta una vita" (dall'articolo Progetto dei cento anni, 1° volume di Visszatekintés). Solo così si creerà un buon gusto musicale anche in chi non ha seguito un iter di studi specificamente musicali: "il cattivo gusto artistico è una malattia dell'anima" (dall'articolo Cori di voci bianche, 1° volume di Visszatekintés). 2. Di primaria importanza è la scelta del materiale musicale da utilizzare nell'insegnamento, un materiale che deve essere sempre di alto livello artistico e sempre adatto ritmicamente, melodicamente e dal punto di vista testuale all'età e alla maturazione degli studenti. Ogni popolo ha una propria lingua nazionale, così come un proprio modo di far musica (moduli ritmici e melodici): i due mezzi espressivi si fondono nella musica popolare. Fondamentale è quindi basare l'educazione musicale di un popolo sulla sua madrelingua musicale che, come l'idioma nazionale, introduce ai capolavori della letteratura colta. 3. Scopo principale è avvicinare il maggior numero possibile di persone alla musica di qualità e il mezzo attraverso il quale realizzare questo progetto è cantare in coro, l'unica attività che porta ad un approccio attivo verso la musica e l'unica che permette di educare centinaia, migliaia di persone, dal momento che ognuno possiede lo strumento utilizzato. Prima di creare strumentisti è importante creare coristi, perché "una cultura strumentale non può diventare cultura di massa" (dall'articolo Cori di voci bianche, 1° volume di Visszatekintés). La voce è lo strumento più naturale e accessibile a tutti, uno strumento che permette di vivere in modo creativo l'esperienza musicale e di sviluppare l'orecchio, l'organo più trascurato nell'insegnamento scolastico. Il canto è una manifestazione particolare della più generale attività orale dell'uomo. la voce l'uomo si mette in relazione con gli altri: il canto favorisce, quindi, il processo di adattamento e socializzazione, aiuta a sviluppare un utilizzo espressivo della voce e a dar sfogo all'emotività naturale dell'uomo. 4. Il compito di creare questa competenza musicale, questa sete di cultura musicale, è della scuola pubblica, che deve necessariamente avvalersi di docenti competenti, perché "un cattivo insegnante potrebbe uccidere l'amore per la musica per trent'anni" in tutti i suoi studenti (dall'articolo Cori di voci bianche, 1° volume di Visszatekintés). Lo scopo di un'educazione musicale scolastica dovrebbe essere l'abolizione dell'analfabetismo musicale, perché, come non è possibile acquisire una cultura letteraria senza saper leggere e scrivere, così si rivela impossibile ottenere una pur minima cultura musicale senza la capacità di leggere e scrivere musica. 5. Come formare e sviluppare un pensiero musicale inteso come insieme di categorie mentali, capace di favorire un uso consapevole e non meccanico della musica? Come sviluppare le fondamentali abilità e capacità di scrivere, leggere, memorizzare e ascoltare la musica, capacità ritmiche e melodiche, fino alla riproduzione e all'improvvisazione (che equivalgono alla vera comprensione della musica)? Non con aride elucubrazioni, ma con la creatività, l'intuizione, la partecipazione attiva, evitando in ogni modo l'automatismo, che non educa, bensì addestra. Il tutto attraverso una serie di attività diversificate, ma miranti allo stesso scopo: alfabetizzare. Bisogna insegnare la musica attraverso la musica. Il processo d'insegnamento va dal conosciuto allo sconosciuto, dal semplice al difficile, in modo graduale, progressivo e pianificato: gli elementi nuovi devono avere un riferimento a quelli già conosciuti. La sensazione dell'alunno deve essere quella di applicare quello che già sa per imparare ciò che non sa. Il processo è quindi induttivo e riesce a sviluppare gradualmente nell'alunno una conoscenza ritmica, melodica, formale, a partire dalle sue conoscenze innate, dalla sua madrelingua musicale, portando a livello conscio quello che è già presente a livello inconscio, facendo scoprire, in modo attivo, ciò che emozionalmente è già conosciuto. Solo in un secondo momento si arriva all'astrazione del dato sensibile, elaborando la formazione di un concetto, codificato in un secondo momento in un segno, ma già posseduto a livello di esperienza concreta. In questo modo si arriva ad un apprendimento significativo e duraturo. 6. Il concetto Kodály si avvale di alcuni mezzi didattici comuni ad altre metodologie, sviluppati a partire da Guido d'Arezzo (992-1050 ca., chironomia e solmisazione), John Spencer Curwen (1816-1880, Tonic Solfa System), Emil Chevé (1804-1864, sillabe ritmiche), Agnes Hundoegger (1858-1927, Tonika-Do-Lehre), Emil Jacques Dalcroze (1865-1950, aspetto motorio), Johann Heinrich Pestalozzi (1746-1827), Kestenberg (1881-1962, grande riformatore dell'educazione musicale in Germania e fondatore dell'ISME, società che diffuse moltissimo le idee kodályane), Carl Orff (1895-1982, strumentario). Questi ausili didattici sono solo strumenti per raggiungere determinati scopi, non scopi in se stessi:
Chironomia. I gesti concretizzano nello spazio il nome delle note, affidando alla posizione della mano una corrispondente altezza sonora. Si tratta di una prima codificazione musicale che utilizza il corpo. La situazione visiva che viene a crearsi offre la possibilità di sviluppare l'orecchio interiore. Solmisazione. Indica la pratica, assai remota, di designare i gradi di una scala musicale mediante sillabe. Nell'ottica di una sistema graduale, la solmisazione è consigliata una volta che la chironomia è stata maturata perché è possibile intonare i rapporti rappresentati graficamente solo se sono stati interiorizzati. E' un ulteriore processo di astrazione del suono e un avviamento alla lettura. Notazione ritmico-letterale. Alla solmisazione si può accostare uno schema ritmico. Introdotta per la prima volta da Chevé, la notazione ritmico-letterale è una rappresentazione visuale dell'orecchio interiore, connette melodia e ritmo, porta alla lettura dello spartito, è più facile da leggere del pentagramma, ma più difficile della chironomia, quindi rappresenta una fase di mezzo tra la chironomia e il pentagramma. Il solfeggio relativo (o Do mobile): in quanto processo d'astrazione del suono e quindi avvio alla lettura attiva, sviluppa la capacità di sentire, intonare, leggere, scrivere e memorizzare. Si tratta di una vera manifestazione pratica del linguaggio della musica perché le sillabe della solmisazione relativa (che in Italia coincidono con quelle della lettura assoluta) descrivono un carattere musicale preciso, un ruolo, permettendo quindi di concepire la musica non come un susseguirsi di singole note, ma di precisi rapporti sonori. Si tratta di un valido aiuto all'insegnamento del canto a prima vista. Il pentatonismo: le scale pentatoniche, cioè prive dei semitoni della scala, sono molto indicate nelle fasi iniziali dell'educazione musicale, poiché permettono un allenamento dell'orecchio più semplice, una più facile intonazione. Esse sono spesso alla base delle prime esperienze sonore del bambino, dalle ninne-nanne alle filastrocche. Prima di Kodály il patrimonio musicale popolare ungherese era pressoché sconosciuto. L'interesse del compositore verso l'etnomusicologia nacque nel 1896 in occasione dell'Esposizione del Millennio di Budapest, celebrazione dei mille anni dalla conquista della patria. Scoprì ben presto che l'unico modo per studiare il patrimonio musicale popolare nella sua autenticità era andare in campagna, di paese in paese, di villaggio in villaggio, imparando le melodie direttamente dal popolo. Così intraprese il difficile lavoro di raccolta, catalogazione, analisi e pubblicazione, nel tentativo non solo di recuperare e salvare un patrimonio lentamente destinato all'oblio, ma anche di permettere alla musica ungherese di rinascere: una rinascita possibile solo se basata sulla tradizione popolare autentica. Le scoperte di Kodály e Bartók furono rilevanti: si avvicinarono sempre di più alla definizione dei caratteri peculiari della musica ungherese, tanto da poter definire anche le differenze stilistiche all'interno di questo patrimonio. Le ricerche sulle melodie popolari ungheresi lo portarono al suo progetto di tesi La struttura strofica del canto popolare ungherese, in cui riunì le sue conoscenze di metrica, folclore e scienza musicale, analizzando le strutture-base della melodia popolare.
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La magia della musica “Così attiva il cervello” (da La REPUBBLICA del 01-08-2007 di Alessia Manfredi)
E' UN FLUSSO interrotto di informazioni, input provenienti senza sosta dal mondo circostante quello che invade quotidianamente il nostro cervello. E per capire come la mente riesce a scomporre questa onda continua in un insieme di frammenti intelligibili ed ordinati, la scienza si è rivolta alla musica, che si è rivelata un ottimo modello per far luce su come funziona la mente.
E' così che la mente riesce a dare un senso a tutte le informazioni che riceve in modo caotico, "segmentandole" in frammenti contraddistinti da un inizio ed una fine precisi e ben divisi dagli altri. E la musica è risultata un paradigma facilitato in cui osservare certi meccanismi interni. In una sinfonia "i passaggi fra i diversi movimenti sono un modello ideale per indagare il panorama in continua evoluzione dinamica dell'attività cerebrale, durante il processo di segmentazione", sottolinea Devarajan Sridharan, primo autore della ricerca.
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Le regole d’oro per la Musica d’insieme
1. Suonate tutti lo stesso pezzo. 2. Iniziate insieme e cercate di finire insieme. 3. Suonate in generale quando suonano gli altri e soprattutto non suonate se gli altri non suonano. 4. La persona posta di fronte a voi che agita la bacchetta non sta operando incantesimi. Fatele credere di prestarle attenzione, sempre che ciò non contrasti con la vostra esecuzione. 5. Fermatevi ad ogni segno di ritornello e discutete animatamente se ripetere o no. 6. Se vi perdete, suonate con molta convinzione quello che reputate sia giusto, alla fine convincerete gli altri a seguirvi. 7. Quando vi siete persi del tutto, fermate tutti gli altri e dite: “Forse dovremmo accordare meglio”. 8. Accordate con la massima cura prima di suonare, dopo di che potrete stonare per tutta la sera con la coscienza a posto. 9. Chi stona getti un’occhiataccia ai suoi colleghi 10. Girate la pagina con la dovuta calma 11. Una nota giusta al momento sbagliato è una nota sbagliata e viceversa 12. Se tutti si imbrogliano eccetto voi, allora siete voi ad imbrogliarvi 13. Cercate di massimizzare il NNPS (numero note per secondo) vi guadagnerete l’ammirazione degli incompetenti 14. Se per colpa vostra tutti gli altri si sono dovuti fermare, spiegate dettagliatamente le ragioni per le quali vi siete imbrogliati. Tutto ciò desta sempre molto interesse. 15. La vera interpretazione è quella nella quale non resta più nessuna nota dell’originale. 16. Quando tutti gli altri hanno finito di suonare, non continuate a suonare le note che vi sono avanzate |
Regole di Vita Musicale di Robert Schumann
1. L'educazione dell'orecchio e' cosa di massima importanza. Procurate per tempo di saper riconoscere ogni suono ed ogni tonalità. Occupatevi inoltre ad esaminare a quali suoni della scala corrispondano quelli che producono la campana, i vetri delle finestre, il cuculo. 2. Ottima cosa e' quella di suonare spesso e diligentemente le scale e gli studi di meccanismo. Ci sono molti individui che credono di poter ottenere il massimo risultato utile, col dedicare sempre e sino alla più tarda età molte ore della giornata agli esercizi puramente meccanici delle dita. Cosi facendo e' come recitare giornalmente l'alfabeto con sempre crescente rapidità. Impiegate il vostro tempo in modo migliore. 3. Si sono inventate delle tastiere mute; provatele per qualche tempo per convincervi che nulla valgono. I muti non possono insegnare a parlare. 4. Suonate a tempo! L'esecuzione di certuni artisti rassomiglia all'andatura di un ubriaco. Guardatevi di prendere a modello costoro. 5. Studiate per tempo le leggi fondamentali dell'armonia. 6. Non vi sgomentate dei vocaboli: teoria, partimenti, contrappunto ed altri simili; con un poco di buona volontà essi vi diverranno presto famigliari. 7. Guardatevi dal suonare con trascuratezza! Eseguite ogni pezzo con accuratezza, ne' mai troncatelo a metà. 8. Il suonare troppo in fretta o troppo lento, sono difetti grandi al pari. 9. Procurate di suonare bene e con espressione i pezzi facili; ciò sarà assai meglio, che eseguire mediocremente delle composizioni difficili. 10. Abbiate cura che il vostro pianoforte sia sempre perfettamente accordato. 11. Bisogna che sappiate non solo suonare i vostri pezzi, ma che siate anche capaci di solfeggiarli senza pianoforte. Coltivate la vostra immaginazione al punto di ritenere a memoria tanto l'armonia data ad una melodia, quanto la melodia stessa. 12. Sforzatevi, anche se avete poca voce, di cantare a prima vista, senza 1'aiuto di uno strumento. Con ciò perfezionerete il vostro orecchio Se poi avete la fortuna di possedere una bella voce, non trascurate di coltivarla, e consideratela come il dono più prezioso elargitovi dal cielo. 13. Cercate di essere capaci di leggere qualunque musica e di comprenderla a prima vista. 14. Quando suonate non ponete mente a chi sta ad ascoltarvi. 15. Suonate sempre come se foste in presenza di un maestro. 16. Se qualcuno vi presenta una composizione per farvela eseguire a prima vista, prima di suonarla leggetela interamente cogli occhi. 17. Quando avete terminato il vostro studio musicale quotidiano e vi sentite affaticato, non continuate a studiare. Val meglio riposarsi, anziché lavorare svogliati e con la mente stanca. 18. Quando siete giunti all'età matura, non suonate le composizioncine di moda della giornata. Il tempo e' prezioso: bisognerebbe poter vivere centinaia di vite umane, per conoscere solamente tutte le buone composizioni che esistono. 19. I fanciulli allevati con dolci, paste e leccornie, non saranno mai uomini sani. Il cibo dello spirito, al pari di quello del corpo, deve essere semplice e nutritivo. I grandi maestri vi hanno largamente provveduto: tenetevi alle loro opere. 20. Le composizioni virtuosistiche escono presto di moda. L'agilità non ha pregio che allorquando serve a rendere più perfetta l'esecuzione dei lavori musicali di merito reale. 21. Evitate di contribuire alla diffusione della musica cattiva; cercate anzi di sopprimerla con tutte le vostre forze. 22. Non dovete suonare mai le cattive composizioni, e non state neppure ad ascoltarle, se non siete a ciò obbligato. 23. Non ricercate quella brillante esecuzione che si chiama bravura. Procurate piuttosto di fare impressione riproducendo l'idea che il compositore aveva in mente di esprimere, e null'altro; il volere di più e' ridicolo. 24. Considerate come cosa abominevole e mostruosa quella di praticare il benché minimo cambiamento nelle opere di buoni maestri, l'omettervi qualche parte, o l'aggiungervi del nuovo. Ciò sarebbe la massima ingiuria che possiate fare all'arte. 25. Riguardo alla scelta dei pezzi da studiare, rivolgetevi al parere di persone più esperte di voi; così facendo eviterete una perdita di tempo prezioso. 26. Applicatevi a studiare a poco a poco i capolavori dei più celebri maestri. 27. Non lasciatevi sedurre dagli applausi che ottengono dalla moltitudine i grandi concertisti; al plauso della folla preferite sempre gli elogi degli artisti. 28. Tutta la musica di pura moda ha vita corta, e se voi persisterete a coltivarla passerete per uno sciocco, che nessuno stima. 29. Il suonar molto nelle società e' più dannoso che utile. Farete bene a tener conto dell'intelligenza e del gusto del vostro uditorio, astenetevi però sempre di suonare delle cose di cui avreste voi stesso a vergognarvi. 30. Non lasciatevi sfuggire l'occasione di eseguire della musica assieme ad altre persone, come per esempio in duetti, terzetti, ecc. Questo esercizio renderà la vostra esecuzione scorrevole e le darà slancio e colorito. Accompagnate pure spesso i cantanti. 31. Se tutti volessero suonare la parte di primo violino, non si potrebbe mai mettere insieme un'orchestra. Rispettate per tanto ogni musicista in qualunque posto stia. 32. Amate il vostro strumento, ma non lo considerate con vanità, come unico o come superiore a tutti gli altri. Pensate, che ve ne sono degli altri ed ugualmente belli. Pensate anche, che ci esistono i cantanti, e che ciò che vi e' di più sublime nella musica viene espresso col coro e coll'orchestra. 33. Progredendo nell'arte, cercate di familiarizzarvi più colle partiture che con gli artisti. 34. Suonate diligentemente le fughe dei buoni maestri, prima di tutte quelle di Bach. Il Clavicembalo ben temperato sia il vostro pane quotidiano. Allora diverrete di sicuro un valentissimo musicista. 35. Fra i vostri compagni prediligete sempre quelli che ne sanno più di voi. 36. Ricreate la severità dei vostri studi musicali colla diligente lettura dei buoni poeti. Passeggiate altresì spesso all'aperto. 37. Molto si può imparare dai cantanti, pure non bisogna credere loro in tutto. 38. Pensate che non siete unico nel mondo. Siate modesto! Voi non avete forse pensato ed inventato cosa, che altri prima di voi non abbia di già pensato ed inventato. E se ciò vi accadesse di fare realmente, consideratelo come un dono del cielo, che dovete dividere con gli altri. 39. Voi guarirete presto da ogni vanità e presunzione, se studierete la storia della musica e se andrete ad udire i capolavori delle sue diverse epoche. 40. Un bellissimo ed utile libro sulla musica, e' quello di Thibaut (1772-1840), dal titolo: Sulla purezza dell'arte dei suoni. Leggetelo spesso quando giungerete all'età matura. 41. Se passando innanzi a una chiesa sentite suonare 1'organo, entrate ad ascoltarlo. Se avete poi il bene di poter sedere voi stesso innanzi a questo strumento, provatene la tastiera e rimarrete stupito della sorprendente forza della musica, prodotta dalle vostre piccole dita. 42. Non trascurate alcuna occasione d'esercitarvi sull'organo; non v'ha strumento che più efficacemente di quello palesi il suonare scorretto dell'esecutore e il cattivo stile del compositore. 43. Non rifiutate mai di cantare nei cori, e particolarmente nelle parti medie. Questa pratica contribuirà a rendervi buon musicista. 44. Cosa vuol dire avere il sentimento musicale? Voi non l'avete se suonate il vostro pezzo da un capo all'altro con gran fatica, fissando con ansietà le note scritte, oppure se nell'esecuzione vi fermate di botto, assolutamente incapace di proseguire, qualora per sbaglio vi voltino due pagine in una volta. Ma voi lo possedete indubitatamente codesto sentimento musicale, se suonando un pezzo che sia per voi affatto nuovo, indovinate approssimativamente quello che segue, oppure lo sapete a memoria, qualora il pezzo vi sia già noto; in una parola, se avete la musica non soltanto nelle dita, ma anche nella testa e nel cuore. 45. Ma come si acquista questo sentimento musicale? Questo, o mio caro ragazzo, e', come tutte le altre cose, un dono del cielo. Esso consiste principalmente in un orecchio fine ed in una rapida facoltà di percezione. Tali felici disposizioni possono essere coltivate e perfezionate; non però se vi rinchiuderete solitariamente nella vostra stanza, dedicandovi solamente a studi meccanici; ma bensì le raggiungerete mantenendovi in vivo e multiforme esercizio, musicale, e nominatamente col coro e coll'orchestra. 46. Mettetevi per tempo al fatto dell'estensione della voce umana nelle sue quattro modificazioni principali. Studiatela particolarmente nei cori; esaminate in quali intervalli e' riposta la sua maggiore potenza, e in quali altri bisogna cercare gli effetti d'espressione tenera e delicata. 47. Ascoltate con attenzione tutti i canti popolari: essi costituiscono una ricca miniera delle piu' belle melodie, che vi danno un'idea del carattere delle differenti nazioni. 48. Applicatevi per tempo alla lettura delle chiavi antiche; diversamente molti tesori del tempo passato rimarranno sconosciuti per voi. 49. Penetrate per tempo nel tono e nel carattere dei vari strumenti; cercate di imprimervi i bene nell'orecchio il colorito di suono ch'e' loro proprio. 50. Non trascurate mai di sentire delle buone opere. 51. Onorate altamente l'antico, ma prendete anche caldo interesse per il moderno. Non abbiate alcuna prevenzione contro i nomi che non sono ancora celebri. 52. Non giudicate del merito d'una composizione dopo averla udita una sola volta; poiché ciò che vi piace a tutta prima, non e' sempre il migliore. I maestri devono essere studiati. Molte cose non vi diverranno chiare, se non nell'età più matura. 53. Nel giudicare le composizioni, distinguete prima se sono lavori appartenenti all'arte vera, oppure se hanno solo lo scopo di divertire i dilettanti. Tenete in pregio le prime: ma tuttavia non andate in collera per le altre. 54. "Melodia" e' il grido di guerra dei dilettanti; ed e' certo che non e musica quella priva del tutto di melodia. Dovete però comprendere bene il significato che essi danno a questo vocabolo ; per i dilettanti vale solamente per le melodie di ritmo piacevole e facile a ritenersi. Ma ce ne sono anche delle altre e di genere ben diverso; se voi aprite le opere di Bach, di Mozart, di Beethoven, troverete che le loro melodie vi si presentano sotto mille variate maniere e credo che vi verranno presto a noia le meschine forme ritmiche delle melodie nelle opere italiane moderne. 55. Se voi comporrete delle piccole melodie stando al pianoforte, sarà certo una cosa molto bella; ma sarà di gran lunga migliore se queste vi si affacceranno alla mente senza il sussidio dello strumento; rallegratevi allora, perché sarà segno che l'interno vostro sentimento musicale si risveglia le dita devono fare ciò che vuole la testa, e non viceversa. 56. Se cominciate a comporre, ideate dapprima tutto nella vostra testa. Non provate alcun componimento al pianoforte, se non quando lo avrete ben stabilito nella vostra mente. Se la musica proviene dal vostro intimo sentimento, e voi stesso ne siete commosso, allora essa farà effetto anche sugli altri. 57. Se il cielo vi regalò una vivace immaginazione, vi accadrà di sovente di sedere al pianoforte, nelle ore di solitudine come sotto l'influenza di una attrazione, provandovi di esprimere con delle armonie i sentimenti del vostro animo; e quanto più oscura vi sarà ancora la scienza armonica, tanto più magicamente vi sembrerà di essere quasi trascinato in circoli incantati. Queste sono le ore più felici della giovinezza. Guardatevi però dal darvi troppo di spesso alle produzioni di un talento che può indurvi a sprecare ugualmente tempo e forza, correndo dietro a dei fantasmi. Non giungerete a padroneggiare le forme della composizione, ed a esprimere chiaramente le ‘vostre idee, se non mettendo in iscritto i vostri concetti; perciò e' meglio scrivere che improvvisare. 58. Procurate di acquistare di buon'ora l'arte del dirigere; osservate sovente i migliori direttori, e provate di accompagnarli silenziosamente col vostro pensiero. Con ciò vi renderete più chiaro quello che udrete. 59. Cercate di acquistare abilità nelle dita, e non trascurate mai anche lo studio delle altre arti e delle altre scienze, oltre la musica. 60. Le leggi della morale sono anche quelle dell'arte. 61. Colla diligenza e colla perseveranza progredirete sempre in meglio. 62. Da una libbra di ferro, che costa pochi centesimi, si possono ricavare molte migliaia di molle da orologio, il valore delle quali, in confronto a quello dell'origine, e' prodigioso. Adoperate pertanto coscienziosamente la libbra d'intelligenza che avete ricevuto da' Dio. 63. In arte, non si compie nulla di grande senza entusiasmo. 64. Lo scopo dell'arte non e' quello di procurare ricchezze. Cercate di divenire più valente che potete, il restante verrà da sé. 65. Lo spirito della composizione non vi riuscirà del tutto chiaro, se non quando comprenderete bene la sua forma. 66. Forse solo il genio può comprendere interamente un altro genio. 67. Taluno ha creduto che un perfetto musicista deve essere in grado di vedere nella propria mente, come se avesse innanzi a sé la partitura scritta, un pezzo orchestrale, anche complicato, dopo di averlo udito per la prima volta. Ciò sarebbe davvero il superlativo dell'intelletto musicale. 68. Lo studio e' senza fine |
Decalogo del Buon CORISTA (chiaramente da ridere!!!)
1. E’ usanza comune credere che in un coro (o corale) si debba cantare. Ciò è errato nel modo più assoluto. Ci si trova nella sala prove principalmente per aggiornarsi sugli avvenimenti mondani. È come essere dal barbiere, soltanto che si ha a disposizione più gente per chiacchierare. Dopodiché si passa alle critiche del maestro o direttore (è questa la sua principale funzione): com'è vestito, se si è fatto la barba, se è spettinato, se ha cambiato l'auto, la moglie o la fidanzata, quanto prende di rimborso spese e da chi è stato raccomandato per aver ottenuto quel posto. 2. Arrivare puntuali o, peggio ancora, in anticipo, è vivamente sconsigliato: si perde del tempo inutile, visto che durante i primi dieci (o più) minuti il maestro fa scaldare la voce con degli stupidi, esercizi. Il buon corista non ne ha assolutamente bisogno, quindi entra sempre a metà esecuzione di un brano "difficile" e, salutando vivacemente - meglio se stringendo la mano a tutti -, si mette vicino a chi gli pare. 3. Quando il maestro prova una singola sezione, bisogna evitare il silenzio. In questo caso sarebbe vivamente consigliato cantare un brano diverso, magari di genere opposto. Ad esempio, mentre i soprani provano la parte di una cantata di Bach, i contralti possono intonare "Fin che la barca va", i tenori "Vola colomba" ed i bassi "Voglio una vita spericolata". L'ideale sarebbe che ognuno cantasse un brano diverso. Questa pratica viene chiamata polifonia. 4. Un "perfetto corista" deve fumare almeno un pacchetto di "Esportazione senza filtro" al giorno. È opportuno, prima delle prove, mangiare un'insalata di cipolle e fagioli ed intavolare discussioni col maestro. Non lavatevi i denti, piuttosto usate il filo interdentale durante la prova. È vietato mangiare caramelle, piuttosto masticate gomme. Prima dei concerti bisogna osservare delle regole ben precise. Trascorrere una serata in una discoteca potrebbe essere l'ideale se si osservano alcune piccole precauzioni: musica assordante, bere e mangiare a dismisura, tornare al mattino. Appare del tutto fuori discussione che mai come per i concerti valgono le regole del precedente punto 2. 5. Non partecipando alle prove genera li si evitano quei tediosi ordini del tipo "vestitevi in tal modo, ordinate il repertorio trovatevi alla tal ora nel tal posto...". IL buon corista arriva al concerto (in ritardo) vestito come più gli aggrada e, se gli va, con una cartelletta qualunque, magari ornata con vivaci autoadesivi. Al maestro sarà sufficiente dire: "io alle prove generali non c'ero e non lo sapevo!". 6. Il maestro è sempre convinto di essere superiore a voi. Per questo, il vero corista deve contestare sempre qualunque cosa dica o faccia il direttore. Sarebbe opportuno costituire un "gruppo di opposizione" con direttive per fargli saltare il posto. Ricordate che chiunque può dirigere un coro: basta comprare uno dei tanti "Manuale del direttore di coro" e, se volete, leggerlo. Domandate al maestro di prestarvelo. 7. Una delle migliaia di pecche che ha il maestro è interrompere le "sempre perfette e superbe" interpretazioni del coro con delle stupidissime e ridicole frasi del tipo "più forte qui, più piano là, attenti qui, questo cala, questo no, ecc...". Peggio ancora quando si mette a parlare di "quando ero a..., quando ero direttore dell'orchestra..., quando ero membro della società..., ecc.". In questo caso interrompetelo bruscamente e ditegli: "quando nel coro… non si perdeva, tempo e si lavorava sodo! Adesso invece si perde un mucchio di tempo! Non se ne può più... Ah! Che tempi, che tempi...". Oppure: "quando lei (o meglio 'tu') non c'eri ancora (sottinteso in questo coro) noi siamo stati in televisione! E abbiamo cantato... E danno fatto anche tutti i complimenti, eccome!". 8. Si mangia per vivere e si canta per mangiare e bere! Dopo ogni prova il direttore dovrebbe pagare di tasca propria un lauto rinfresco a tutti i coristi per farsi perdonare le cappellate (ecco perché alcune corali amano farsi chiamare "a cappella"), commesse durante le prove e nei concerti. Se ciò non avviene rinfacciategli che se lui è diventato "Maestro" di questa eccelsa corale è solo ed esclusivamente merito dei coristi. 9. Se il maestro si definisce "compositore" non credetegli. Il vostro direttore di coro non può scrivere pezzi "belli", quindi esortatelo gentilmente a smettere di scrivere musica. Il sistema migliore è dirgli; "in tutta la mia vita non ho mai udito un pezzo cosi schifoso!". Se invece il pezzo è piacevole, cosa impossibile, ditegli che l'avete già sentito da un'orchestra di liscio, e che era anche più bello! 10. Se il maestro vi fa cantare in latino, contestatelo! Ricordategli che viviamo in tempi moderni! Se vi fa cantare in italiano, ditegli che tutti i maggiori compositori hanno scritto in latino e che un vero coro deve cantare anche in latino. Se vi propone un pezzo d'opera, solitamente il "Va' pensiero", adattato da lui, rispondetegli che non siamo alla Scala. Se lui vi risponderà: "siamo in un sottoscala...", voi replicate che la colpa è sua, e proseguite come descritto al punto 7. E, per finire, non dimenticate i personaggi che orbitano intorno al coro! L'organista: solitamente ha studiato pianoforte dalle suore e si sente frustrato perché non ha potuto frequentare il Conservatorio. Quando suona coi piedi, fa meno danni col piede destro. A volte suona delle note giuste. Il prete: se c'è, è il capo di tutto. Appare all'improvviso dal nulla e, interrompendo le prove, si mette a criticare il programma del Proprio e dell'Ordinario. Tutti gli danno ragione, ma appena sparisce gli si da contro rinfacciandogli di avere un sacco di soldi e di non darne mai al coro. Il presidente (del coro):'è un grande ruffiano. In pratica, serve solo a non far litigare il maestro con il prete, il prete con l'organista, l'organista con il maestro, il maestro col prete, ecc. Se non riesce ad adempiere alla sua mansione, minaccia le dimissioni e allora tutto ritorna tranquillo. |
Chi impara la musica a ottant'anni, suonerà il giorno del giudizio. Chi non ama la musica, non ha il cuor ben fatto. Chi non ascolta volentieri la musica, ha cattivo gusto. Chi paga la musica ha anche diritto di ballare. E il tono che fa la musica. La musica caccia le lacrime e rallegra il cuore. La musica è l'occhio dell'orecchio. La musica è una gioia sonora. La musica nei dissimili, e l'amicizia nei simili. La musica per quanto bella, non guarisce il dolore dei denti. Musica, amore e vino sono la rovina della gioventù. Prendi il tempo per essere felice: è la musica dell'anima La musica va studiata da giovani… perchè da vecchi non si riesce più a fare le scale.
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Musica, musica spirito gioviale Anonimo |
Spesso la musica mi porta via come fa il mare. Sotto una Petto in avanti e polmoni gonfi come vela scalo la cresta sento vibrare in me tutte le passioni d'un vascello che dolora, sull'immenso abisso mi cullano. Altre volte, piatta bonaccia, Charles Baudelaire |
La poesia è la musica dell'anima... Tutto possiede in sè della poesia. I poeti altro non sono che dei musicisti che suonano le melodie che provengono dal cuore, con strumenti diversi da quelli convenzionali.. Uomini che sanno trarre dalle cose un significato profondo, un afflato sensibile solo a pochi, non percepibile da tutti e lo trasformano in parole... Alchimisti dell'anima Fabrizio De André |
Magica la musica! Accende ricordi lontani, culla sogni futuri e culla le ferite dell’anima invitandola a danzare, tra la spuma del mare, un leggiadro ballo verso la libertà di gesti e pensieri! Anonimo |
Osserva la musica, essa fa parte della vera bellezza dello spirito. e i suoi suoni sottili, per l’anima sono i più vibranti. |
La musica il ritmo del mio cuore, chiudo gli occhi ed è come se vedessi per la prima volta le distese stellate... mi sento più vicina al cielo! Mi bagna, mi rinfresca: tintinna come le note più acute di un pianoforte, mi porta in grandi foreste tinte di verde. E' una nota di colore, un raggio di sole, un pezzo di paradiso. Manuela Guadalupi
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IL CANTO DELLE NOTE
Note stonate sul pentagramma della vita come carezze troppo a lungo trattenute a rincorrersi tra incastri di braccia, mentre scorre il giorno sul volto del mondo. Magia è comporle, musica oltre la melodia, a cercare una chiave di violino, in un infinito perdersi di versi impressi su un foglio. Nell‛archivio del cuore non ci saranno più note dal sapore di rovere antico, né il dolore banale dei giorni, ma rugiada che gocciola su grappoli di ricordi che io continuo a macerare nelle fibre increspate dell‛anima. Anonimo |
FRASI CELEBRI E BATTUTE "Ci sono più cattivi musicisti che cattiva musica." Isaac Stern
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi." Arturo Toscanini alla NBC Orchestra
"I musicisti parlano solo di soldi e di lavoro. Datemi ogni volta degli uomini d'affari. Loro sono veramente interessati alla musica e all'arte." Jean Sibelius, spiegando perché invitava raramente dei musicisti a casa sua.
"L'opera è quando qualcuno viene accoltellato alla schiena e invece di sanguinare, canta." Ed Gardner
"Meglio suonare Chiquita Banana e avere la mia piscina che suonare Bach e morire di fame." Xavier Cugat
"Sono sicuro che la mia musica sa un po' di merluzzo." Edvard Grieg
"Il suono del clavicembalo è come quello di due scheletri che copulano su un tetto di lamiera." Sir Thomas Beecham
"Signora, lei ha fra le gambe uno strumento che potrebbe dare piacere a migliaia di persone, e tutto ciò che fa è grattarlo." Sir Thomas Beecham ad una violoncellista |
INDICAZIONI VERE DI DIRETTORI ALLE ORCHESTRE (durante le prove)
"Ascoltate la melodia, e accompagnatela in una maniera non vergognosa." "È molto difficile fare dei soldi con qualcosa che suona in questo modo." "Lo sapete, c'è una linea sottile che divide l'arte dalla merda. Non che quello che state facendo è merda, ma ci siamo vicini. "Immaginate di ricevere abbastanza soldi per ciò che fate." "Suonate corto, specialmente se non sapete dove siete." "Corni, immaginate di aver fatto una bruttissima colazione e che vi stia tornando su." "State cercando di pescare le note. Vi auguro di prenderle." "Questo deve essere molto più agitato. Pensate a qualcuno che odiate. Pensate a vostra suocera." "Il punto dove vi verrà sparato se entrate troppo presto è la battuta prima di numero 26." "Adesso dimenticate tutte le cose sgradevoli che ho detto e suonate naturalmente." "Suonate come se foste dei musicisti." "Voi vi starete domandando a che tempo voglio farlo. Anch'io." |
DA UNA RACCOLTA DI INDICAZIONI SCRITTE DATE ALL'ORCHESTRA DURANTE UNA REGISTRAZIONE:
All'inizio, Flauti e Clarinetti, veloce, pianissimo, come fosse già iniziato.
Coro: da sottozero la sonorità.
2' Oboe e 2' Clarinetto: l'accento come un accento su una nota tenuta, morbido.
Per tutti: sonorità indefinita, come il sogno del mattino.
Per tutti: la qualità di questo fortissimo, tenuto, con fortissimi accenti che rilanciano la sonorità, è come di tregenda.
Riprendere il tempo, non troppo lento, senza grande importanza.
Archi, tema "della disperazione", chiedo grande legato e un suono "acceso", come di un pianto disperato di madre siciliana al funerale del figlio. (N.d.t. L'opera in questione non era Cavalleria Rusticana)
Tromboni, Trombe, Corni, Clarinetti e Oboi, marcato, non staccato, non legato, carattere di estrema solennità.
Violini primi e Oboe, frase 4 battute, qualità di suono quasi "elettrica", lamento acceso di vendetta.
Tutti in quattro, sonorità desolata, sonorità da riflessi lenti, suono sempre tenuto, affogato nel legato.
Trombe, pianissimo, sonorità da "silenzio". |
L'EFFETTO DELLA MUSICA SUI BAMBINI
Dopo che si è parlato molto dell'Effetto Mozart, che sembra aiutare lo sviluppo intellettivo, qualcuno ha studiato le influenze esercitate sui bambini dalla musica di determinati compositori. EFFETTO LISZT - Il bambino comincia a parlare rapidamente ed in maniera stravagante, ma senza mai dire niente di veramente importante.
EFFETTO BRUCKNER - Il bambino comincia a parlare molto lentamente e ripete frequentemente quello che dice. Acquisisce una reputazione di persona profonda.
EFFETTO WAGNER - Il bambino diventa megalomane. Può eventualmente sposare la sorella.
EFFETTO MAHLER - Il bambino urla in continuazione, per lungo tempo e fortissimo, che sta morendo.
EFFETTO SCHÖNBERG - Il bambino non ripete mai una parola senza aver prima usato tutte le altre parole del suo vocabolario. Alcune volte parla a rovescio. Se qualcuno smette di ascoltarlo il bambino lo rimprovera per la sua incapacità a capirlo.
EFFETTO IVES - Il bambino sviluppa una notevole capacità di intavolare diverse e separate conversazioni contemporaneamente.
EFFETTO GLASS - Il bambino tende a ripetersi, a ripetersi, a ripetersi, a ripetersi, a ripetersi, a ripetersi, a ripetersi, a ripetersi, a ripetersi, a ripetersi, a ripetersi, a ripetersi, a ripetersi. E poi si ripete ancora.
EFFETTO STRAVINSKY - Il bambino è portato ad accessi selvaggi, gutturali e profani che portano spesso a risse e pandemoni all'asilo.
EFFETTO BRAHMS - Il bambino è capace di parlare meravigliosamente fin quando le sue frasi contengono multipli di tre parole (3, 6, 9, 12, ecc.). Comunque, le sue frasi che contengono 4 o 8 parole sono particolarmente senza ispirazione. Per ultimo ma non ultimo:
EFFETTO CAGE - Il bambino non dice niente per quattro minuti e 33 secondi. (Preferito da nove insegnanti su dieci). |
La parola "Aforisma" deriva dal latino aphorismus, che è il greco aphorismós (definizione), derivato di aphorízein (determinare), composto di horizein. Della stessa radice la voce orizzonte. Breve espressione in prosa che compendia in un'affermazione sintetica il risultato di un'antica saggezza, un concetto filosofico, una riflessione morale, un insegnamento o norma di vita. La prima raccolta di aforismi è quella attribuita a Ippocrate (460 a.C ca - 380 a.C ca), antico medico greco considerato il fondatore della medicina, che utilizzava la forma aforistica per le diagnosi mediche dei suoi pazienti. Partendo dalla Grecia classica si può ricordare Teonide, oppure l’Anonimo dei “Detti Aurei”, o ancora i commediografi Epicarpo e Menandro; tra i latini, Terenzio e Marziale e poi i mimografi, i dictacatonis e molti altri autori antichi. |
ANONIMI |
Amstrong Louis Devi amare per poter suonare Bach Johann Sebastian Io ho lavorato molto. Chiunque si applicherà tanto potrà fare quello che ho fatto. Bach Johann Sebastian La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c'è fuori Barenboim Daniel La musica è lo strumento educativo per antonomasia: può dare ai ragazzi le basi per diventare adulti Barraud Henri Non esiste civiltà dove il canto, la danza, gli strumenti musicali, non siano intimamente legati a tutti gli atti della vita sociale Beecham Sir Thomas Il musicologo è uno che può leggere la musica ma non può sentirla Bergonzoni Alessandro Sono tanti i nomi che hanno fatto grande l'arte della musica: Verdi, Rossini, Nerone, Bach, Offenbach, Wagner, Offenwagner e Toscanini, l'inventore dei sigari piccoli. Berger John La musica pretende obbedienza. Pretende persino l'obbedienza dell'immaginazione quando una melodia salta in mente. Non si può pensare a nient'altro. E' un tiranno.In cambio offre la sua propria libertà. Berlioz Hector Fra l'amore e la musica c'è questa differenza: l'amore non può dare l'idea della musica, Berlioz Hector Le opere in cui splende il genio dell’intelligenza non appaiono vive e belle se non attraverso un’esecuzione anch’essa viva e bella, calorosa e delicata,Fedele e graziosa, Brillante e animata. L’eccellenza di una esecuzione dipende non solo dalla scelta degli esecutori ma dallo spirito che li anima. Debussy Claude Io penso che la musica contenga una libertà, più di qualsiasi altra arte, non limitandosi solo alla riproduzione esatta della natura, ma ai legami misteriosi tra la natura e l’immaginazione Demy Jacques La musica rinforza, così bene sia la gioia il dramma e i sentimenti Deshimaru Taisen Nella musica, come nella vita, bisogna seguire l'ordine cosmico il quale non è solamente il razionale ma comprende anche l'irrazionale. Haweis Hug Reginald La commozione, non il pensiero, è la sfera della musica. Heine Heinrich Dove le parole finiscono inizia la musica. Heine Heinrich La musica incomincia là dove si ferma la parola Hindemith Paul La musica non è altro che rumore, finchè non raggiunge una mente in grado di riceverla. Hindemith Paul Se una musica riesce a innalzare tutto il nostro essere verso ciò che è nobile essa avrà pienamente raggiunto il suo scopo, e quando un compositore arriverà a questo avrà toccato la vetta più alta. Bach questa vetta l'ha raggiunta Hoffman E.T. Amadeus Dove cessa la lingua, comincia la musica. Hoffman E.T. Amadeus La musica è la più romantica di tutte le arti, il suo tema è l’infinito, essa è il misterioso sanscrito della natura espressa in suono, che riempie di infinito desiderio il petto dell’uomo Hofmannsthal Hugo Von La pittura trasforma lo spazio in tempo, la musica il tempo in spazio. Holst Gustav La musica, essendo identica al paradiso, non è un affare di fremiti momentanei e neppure della durata di un'ora. E' una condizione dell'eternità Hugo Victor La musica è il rumore che pensa. Hugo Victor La musica è il vapore dell’arte, è la poesia che si sogna. Hugo Victor La musica è in tutto. Un inno destino del mondo Hugo Victor La musica è la nobiltà dell’arte. Hugo Victor La musica esprime ciò che non può essere detto e su cui è impossibile rimanere in silenzio Huxley Aldous Dopo il silenzio c’è la musica che esprime il meglio, l’inesprimibile Huxley Aldous Dopo il silenzio ciò che si avvicina di più nell'esprimere ciò che non si può esprimere è la musica. Ikeda Daisaku La musica è un linguaggio globale, la magica chiave che apre i cuori della gente al di là delle differenze di nazionalità, etnìa e religione. La musica è un grande catalizzatore che porta l'armonia nel cuore, nella mente delle persone, unendo l'umanità in una sola cosa. La musica è la melodia dell'avanzare della vita che trasmette gioia, coraggio e speranza. E' il suono dell'attività dinamica, della creatività e del progresso. Isidoro di Siviglia Senza la musica nessuna disciplina può considerarsi perfetta, non vi è infatti nulla che sia senza di essa Jarre Jean Michel La bellezza della musica, come quella della luce, è quella della rapidità, della mobilità, dell’insaziabilità John Lennon La musica è di tutti. Solo gli editori pensano che appartenga a loro Johnson Samuel La musica è il solo piacere sensuale senza vizio. Joubert Joseph La musica ha sette lettere, la scrittura venticinque note. Joyce James La bellezza della musica bisogna sentirla due volte. Natura e donne basta mezz'occhiata. Dio ha fatto la campagna e l'uomo la canzone. Kant Emmanuel Colui che si annoia nell’ascoltare una bella musica lascia intendere che la bellezza dello stile e l’incantesimo dell’amore non avrà su di lui che poca potenza Miles Davis La vera musica è il silenzio e tutte le note non fanno che incorniciare il silenzio Miles Davis Suona e Prega ... Prega e Suona ... Miles Davis È stato sempre un mio dono quello di saper ascoltare la musica. Non so da dove viene. C'è e non mi faccio domande Mozart Wolfgang Amadeus Il più necessario e il più difficile ed essenziale nella musica è il tempo Mozart Wolfgang Amadeus Nietzsche Friedrich La musica non è un’arte ma una categoria dello spirito umano Nietzsche Friedrich La voce dell'uomo è l'apologia della musica Platone La musica è la parte principale dell’educazione perché il ritmo e l’armonia sono particolarmente adatte a penetrare l’anima. Quignard Pascal A volte il vento porta la musica a noi cosi' come la luce porta a voi le apparenze Quignard Pascal Gli strumenti musicali non sono che degli accessori, solo la musica è una cosa meravigliosa Quignard Pascal La musica evoca l’adulterio. Ogni adulterio è una sonata meravigliosa perché l’essenziale dell’udito è legato alla guardia che nasce nel silenzio Rousseau Jean-Jacques La musica è "l'arte di combinare i suoni in maniera gradevole all'orecchio" Rowling J.K. La musica! Una magia al di là di tutto ciò che facciamo. Roy Serge La musica ci fa vedere solo delle cose; essa ci accarezza l’anima ma a volte aggrava la tristezza Rubinstein Arthur Fare musica è come fare l’amore. I gesti sono sempre gli stessi ma qualche volta c’è differenza Ruskin John Il paesaggio può esser compreso e gustato dalle persone raffinate; e la raffinatezza si può soltanto avere dalla musica, dalla letteratura e dalla pittura. Salieri Antonio Prima la musica, poi le parole Santana Carlos Il mio lavoro è dare alla gente un estasi spirituale attraverso la musica. Nei miei concerti la gente piange, ride, danza. Se essi raggiungono il culmine della spiritualità, allora avrò compiuto il mio lavoro. Credo di farlo in modo decente e onesto. Schelling Friedrich W.J. von L'architettura è musica nello spazio, una sorta di musica congelata Schnabel Artur Non tratto le note meglio di altri pianisti. Ma le pause tra le note … è lì che sta l'arte! Schopenauer Arthur Posto che si potesse dare una spiegazione della musica in tutto esatta, compiuta e addentratesi nei particolari, ossia riprodurre in concetti ciò ch'ella esprime, questa sarebbe senz'altro una sufficiente riproduzione e spiegazione del mondo in concetti; oppure le equivarrebbe in tutto e sarebbe come la vera filosofia Wilde Oscar Gli appassionati di musica sono assolutamente irragionevoli. Vogliono essere sempre perfettamente muti quando si dovrebbe desiderare di essere assolutamente sordi. Wilde Oscar La musica ci crea un passaggio che ignoriamo e risveglia in noi delle tristezze che falsano le nostre lacrime Wilde Oscar La musica è il tipo perfetto dell’arte, perché non può mai svelare il suo ultimo segreto Wilde Oscar La musica mette l’anima in armonia con tutto quello che esiste Wilde Oscar Quando si suona della buona musica la gente non ascolta, e quando si suona della cattiva musica la gente non parla Williams Tennesse Nella memoria tutto sembra accadere con musica. |
FAMOSI Vedi tutto l’elenco completo —-> |
Dove non possono esserci le parole |
La Musica è: … emozione, sogno, invenzione... … un gioco sensoriale … un gioco per inventare e costruire strumenti musicali e macchine sonore mai viste, architetture da ascoltare, ambienti sonori fantastici, sculture per catturare e produrre Suoni
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Se non sai Amare...non puoi nemmeno capire la Musica... |
Chi ama la musica sa cosa essa rappresenta nella vita di un essere umano: uno straordinario immenso patrimonio di idee, di sentimenti sulla vita, sul mondo, che le generazioni del passato mettono a nostra disposizione. Poter godere delle opere dell’ingegno artistico è un dono che ci viene dato ed è interesse primario della società che tale patrimonio non sia solo conservato, ma anche divulgato e vissuto positivamente dalle nuove generazioni
La musica, componente fondamentale e universale dell’esperienza e dell’intelligenza umana, offre uno spazio simbolico e relazionale propizio all’attivazione di processi di cooperazione e socializzazione, all’acquisizione di strumenti di conoscenza e autodeterminazione, alla valorizzazione della creatività e della partecipazione, allo sviluppo del senso di appartenenza ad una comunità, nonché all’interazione fra culture diverse
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La musica è il rumore che pensa (V. Hugo) |
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SCUOLA SENZA MUSICA.... (Articolo L'Unità 5/02/05) |
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MUTI E LA MUSICA (Intervista - Venerdi di Repubblica 2/11/05) |
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MUSICA, CIBO PER IL CERVELLO (Articolo L'Unità 17/05/08) |
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SALVIAMO LE BANDE (Corriere della Sera 28/03/08) |
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LUNGA VITA ALLA BANDA (Il Giornale 13/04/08) |
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QUANDO LA BANDA NON PASSERA' PIU' (La Stampa 11/04/08) |
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Amiamo la musica, sosteniamola con tutte le nostre forze e con la nostra intelligenza e certamente vivremo un’esistenza migliore, più umana e decisamente più creativa |
Chi educa alla musica prepara un artista ad affrontare il pubblico; chi educa con la musica prepara un uomo ad affrontare la vita. |
Fare musica fa sicuramente bene alla salute: al pari di qualsiasi altra attività fisica, la pratica di uno strumento musicale aiuta a tenere allenati i muscoli, favorisce una corretta respirazione e richiede un forte coordinamento fra il cervello e le parti del corpo interessate all'esecuzione dei brani musicali. |
I cigni cantano prima di morire. Certi cantanti farebbero bene a morire prima di cantare |
I gesti dicono poco; le parole un pò di più; la musica tutto |
Il suono è un’esperienza avvolgente, e riempie un’intera presenza con la sua intensità e capacità di ‘tenere’ il suo recettore. Riduce la distanza dell’oggetto, e dal punto di vista dello sviluppo è vicino alle esperienze del ‘prendere’ e del toccare. Il potere che la Musica ha di prendere e immergere ha spesso come risultato un ambiguo stato di coscienza in cui la discriminazione tra dentro e fuori diventa imprecisa |
Il valzer non è solo una forma musicale tra le più allegre e gioiose ma è anche oltremodo rilassante. Mentre cammini, segui col pensiero un ritmo ternario e sentirai l'eco della gioia nei tuoi passi |
L’anima domanda, la musica risponde. |
L’ascolto, compimento della creazione musicale |
La musica ci fa sentire romantici... |
La musica, come ogni altro linguaggio del cuore, non osserva nessuna regola, se non quella di seguire il battito delle proprie emozioni. |
La musica consiste nel disseminare ad arte silenzi più o meno lunghi tra le note |
La musica crea l'amicizia, l'amicizia crea la musica |
La musica è Dio che sorride all’uomo. |
La Musica e il Canto non producono nel Cuore quello che non vi e' già presente. |
La musica è il collegamento con lo sviluppo di un popolo |
La musica è il genere di arte perfetto. La musica non può mai rivelare il suo segreto più nascosto |
La musica è l’arte per un mondo migliore |
La musica e la poesia esprimono la bellezza estetica in diversi modi, spesso ne traggono effetto artistico meraviglioso, perché da quando è nata l’arte su questo pianeta, la musica e la poesia sono una coppia di gemelle innate. Una bella poesia non solo è eccellente nell’esprimere i pensieri e i sentimenti del poeta, ma è anche musicalmente bella nei termini di sillabe, ritmi e rime; la musica, a sua volta, è infatti un poema musicato in melodie che sono le note che provengono dall’anima dell’autore |
La musica è la scienza o l'arte della combinazione armonica, espressiva e comprensibile dei suoni |
La musica e la sua bellezza è l’armonia uscita dal caos. |
La musica è l'arte, la scienza e la tecnica dei suoni per mezzo dei quali si esprimono i sentimenti dell'animo |
La musica è l'esempio unico di ciò che si sarebbe potuta dire, se non ci fosse stata l'invenzione del linguaggio, la formazione delle parole, l'analisi delle idee, la comunicazione delle anime. |
La musica è l'unico piacere sensuale senza peccato |
La musica è espressione viva del pensiero e del sentimento dell’artista-autore. |
La musica è piacere sulla terra |
La musica è la più grande portatrice di emozioni e sensazioni che esista. Ha la capacità di far sognare un singolo individuo o di radunare migliaia di persone, ma soprattutto di riuscire a catturare e poi riproporre con un’armonia o con una parola le nostre forze, le nostre debolezze e i nostri sentimenti. |
La musica è qualcosa di straordinariamente enfatico, dove appendere un pò alla volta un pezzo della propria vita... tanti sfondi dove lasciare libera la fantasia... quel qualcosa che anche nei momenti peggiori ti porta altrove... |
La musica è un istinto antico quanto l'uomo |
La musica è un piacere dell'essere supremo, l'intensità che raggiunge l'infinito. |
La musica è silenzio senza pause |
la musica è suono, è movimento, corpo, la musica è parola, è memoria, comprensione, è il fiume in piena delle sensazioni che compongono la nostra esistenza. La musica ha in sé la letteratura, la letteratura ha in sé l’anima della musica e della musicalità… |
La musica è un arte da vivere |
La Musica è un dono di Dio e non svolge compito migliore che essere al servizio di Dio! |
La musica è un fluido che può dissetare l'anima o prosciugare il cuore, dipende dal contesto |
La musica è un linguaggio capace di interpretazioni infinite |
La musica è un messaggio divino inviato a tutta l’umanità |
La musica è una disciplina che coinvolge non solo il lato artistico della personalità, ma anche quello più profondamente razionale. Note e accordi sono, in fondo, precisi valori matematici che, uniti sotto il segno di una geometria acustica nota più propriamente come "armonia", danno vita a questo straordinario linguaggio universale. Lo studio e la pratica della musica è uno strumento di crescita eccellente, un "allenamento" continuo della mente. |
La musica è un'espressione comune a tutti i popoli |
La musica è un inno del mondo. |
La Musica è Vita. La musica è il dizionario dei sogni, con essa si può comunicare senza parlare, volare senza avere ali rivivere o andare avanti, divertirsi o piangere. |
La musica esiste solo per esprimere ciò di cui la parola non può parlare |
La musica ha la capacità di suscitare in noi delle emozioni profonde e significative ed elevare il livello della nostra vita emotiva |
La musica ha tante virtù, una di queste è la capacità di far gioire delle cose semplici. |
La musica ha la straordinaria qualità di appagare ogni stato d’essere: tristezza, gioia, serenità. Nel momento in cui ci immergiamo completamente nell’oceano dei suoni, veniamo travolti dalle onde e dai vortici delle sonorità che ci trascinano in una dimensione di grande pace e di grande intensità emozionale. |
La musica irrompe straripando dal silenzio e dipinge la vita organizzandola in ricordi. |
La musica non è solo qualcosa che si ascolta. Emozionando, la musica racconta e spinge a raccontare. La musica suona e canta delle storie. |
La musica non è un insieme di note, è la cosa più perfetta che esista, è felicità, malinconia... è tutto ciò che vuoi che sia... è parte di noi. |
La musica non divide La musica dona La musica unisce La musica crea La musica, non è come noi. |
La vera musica è il linguaggio del cuore |
La vita è un pentagramma fatta di righi e spazi. Incontrerai diesis che ti porteranno avanti e bemolle che ti porteranno dietro. Il musicista ora sei tu fai della tua musica la tua vita e della tua vita una musica |
La vita e' una musica... essa ti trascina verso la libertà |
La vita è una sinfonia di tante note, non sempre il suono che giunge all'orecchio è dolce da ascoltare ma le note sbagliate poco contano e così senti solo la dolcezza della musica, piuttosto che quelle note fuori posto... che presto svaniranno assorbite dalle nuove dolci melodie del tuo cuore! |
La Vita ha una sua musica, LA VITA E' MUSICA |
L'amore è musica in cerca di parole. |
Le musiche dell’avvenire avranno le loro radici nell’universo |
Musica è memoria... memoria dei ricordi che tornano alla mente sospinti da un cenno, da una nota,emozionando l’anima |
Non si parla mai mentre si ascolta la musica, o almeno nell'esecuzione di buona musica. |
Nulla più della musica ha il poter di evocare un’atmosfera, di accendere un ricordo,di far rivivere un attimo con intensità. Un frammento di musica, può giungerci all’improvviso,cosi come un profumo, mentre camminiamo per strada, e subito un’ondata di ricordi e emozionisi rovescia su di noi. La musica infatti, ci accompagna in ogni momento e in ogni età,costituisce la colonna sonora del film che è la vita. |
Ogni arte aspira costantemente alla condizione della musica. |
Quelle note musicali scritte sulle partiture, quei suoni delicatamente diversificati, generano infinite armonie che l’uomo ha sapientemente messo a frutto, incredibile dono di Dio. |
Se la musica è poesia, la poesia è musica. |
Se si ascolta della cattiva musica, è un dovere coprirla con la conversazione. |
Solo la musica è capace di trasportare l’anima verso mondi sconosciuti |
Tutte le conoscenze scientifiche non fanno le conoscenze musicali di un Bach |
Una nota... un sogno che dura una vita, è la musica che "ci gira intorno" e che ci regala solo voglia di vivere! |